venerdì 25 novembre 2011

I rivoluzionari del nuovo millenio


Questi rivoluzionari del duemila, hanno fracassato le palle. Tutti: di sinistra, di destra, fascisti, comunisti, conservatori, progressisti, monarchici, repubblicani. Non ne posso più. Non se ne può più della vostra retorica, del vostro dogmatismo, delle etichette che vi applicate ma non vi meritate, delle vostre guerre e dei vostri principi: che sono identici a quelli della borghesia dalla quale dite di dissociarvi, oppure vecchi come il mondo e con una carica innovativa pari a quella del governo Monti. Voi che siete chiusi in anguste sedi, a parlare di cose che non interessano a nessuno, oppure a fare triste retorica in piazze gremite di stolti o su bacheche virtuali cliccate da solitarie culone.

Proprio voi, che pensate di essere estranei al sistema, ne siete i più fedeli alleati, perché la maggior parte dei pensieri che infestano la vostra mente sono stati messi li da chi dite di combattere. Lucidate giorno per giorno le sbarre dorate della vostra prigione, condividete sui social network notizie: cosa pensate, dove vi trovate, cosa avete intenzione di fare, mettete con fierezza in vetrina la vostra idiozia. Ma a volte sembrate quasi esseri pensanti, solo quando vi studiate a memoria un pezzo giornalistico apparso su qualche rotocalco alternativo o imparate la lezioncina diffusa dal partito o dalla comunità di turno, ma appena si va un poco oltre a quello, eccovi cadere nel più totale buio esistenziale e sinaptico. Ma tutti si prendono assolutamente sul serio, guai a chi prova per un momento ad infrangere le loro convinzioni, i loro comandamenti. Tutti a riempirsi la bocca della parola rivoluzione senza saper nemmeno cambiare loro stessi.

Ci sono quelli che si definiscono intellettuali e stanno a disquisire come vecchi tromboni, chiusi nella propria torre d'avorio, su come sarebbe dovuta finire una guerra o sulle ripercussioni spirituali che ha avuto la diffusione del video porno di Belen Rodriguez sul web. Quelli che scendono "in campo" per le proprie frustrazioni personali o quelli che si riempiono la bocca di paroloni, sulla critica all'immigrazione e al sistema liberale, quando provengono da una famiglia di contadini della periferia di Salerno e la loro unica "fortuna", è stata quella di aver subito un indottrinamento dopo aver sottoscritto una tessera di partito. Che poi sono rivoluzionari del 2000, ma attaccati a vecchissime idee, che ne limitano solo le capacità. E sono la maggioranza purtroppo.
 Fino a 20 anni fa si criticava l'italiano medio perché non si interessava di nulla: era menefreghista, egoista, disinteressato da ciò che gli accadeva attorno. Il problema è che oggi, invece, sono tutti interessati e pensanti, senza averne i presupposti. Sono li stessi idioti di prima, che seguendo il solenne comandamento di qualche tipo di superficie su cui vengono rappresentati visivamente immagini e video, hanno deciso di dedicarsi ai temi più impegnati, tralasciano gli amati e tanto desiderati culi del Bagaglino. Gli hanno fatto vedere le false rivolte arabe, la montatura degli indignados, hanno innalzato a dio personaggi ambigui come Marco Travaglio o Michele Santoro e letteralmente santificato uno sfruttatore come Steve Jobs. In questo modo la gente si è creata una coscienza sociale ma con i riferimenti sbagliati. E in questo meltin'pot di teste di cazzo, in  pochi hanno una spinta reale verso il nuovo, verso la rottura concreta contro tutto ciò che di vecchio ci circonda. Sono una minoranza contro una maggioranza: in termini pratici evoluta, meno barbara, ma mai così intellettualmente ottusa. Come sempre il corso delle cose è deciso dalla sconfitta di una minoranza consapevole, contro una maggioranza suddita ed inconsapevole.

Parafrasando Fabrizio De André, "la maggioranza sta come una malattia, come una sfortuna, come un'anestesia, come un'abitudine", ma probabilmente questo grande della musica, della poesia e della filosofia contemporanea, non si sarebbe mai immaginato che, la barbarica maggioranza avrebbe iniziato ad ascoltare la sua musica per darsi un tono, senza capire.  Per fortuna che c'è: "chi viaggia in direzione ostinata e contraria, col suo marchio speciale di speciale disperazione, e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi, per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità, di verità.." 

1 commento:

  1. Complimenti per il post, in cui fornisci un'analisi chiara e, senza inutili arzigogoli, infili il dito direttamente nelle piaghe più scottanti della questione! Lo stile analitico e puntuale rivela una dotazione in acume ormai poco comune nella specie umana. Soprattutto italiana, di sesso maschile ed eterosessuale...

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